• Qui parliamo di

    Adriano Olivetti Alberico Gambino ANCI antipolitica Antonio Izzo appalti Berlusconi Bologna buona politica Canavese candidato casta Castelli Calepio centrodestra centrosinistra Clementina Belotti comuni Comunità Coral corruzione Dario Franceschini democrazia destra donne efficienza elezioni elezioni 2009 etica Fabrizio Bertot fannulloni Fausto Servadio Forza Italia il Riformista imprenditori Ivano Coral Ivrea Kennedy Lega Leinì LibMagazine marketing politico Montesarchio Napoli Obama Olbia osservatorio Pagani parlamento Partiti patto di stabilità PD PDL politica questione morale Remo Bassetti Renato Soru Rivarolo Canavese Roberto Basso Roberto Dipiazza Roma Sardegna Sergio Cofferati Silvio Berlusconi sindaci sindaci-imprenditori sinistra Sondalo Sud Trieste UDC Unione Europea Valentino Togni Velletri voto disgiunto Weber
  • BIBLIOGRAFIA

    aa.vv., Sussidiarietà e piccole medie imprese. Rapporto sulla sussidiarietà 2008, Mondadori, Milano 2009.

    aa.vv., Generare classe dirigente – Rapporto Luiss 2008, Il Sole 24 Ore, Milano 2008.

    abis mario, Potenzialità di un modello flessibile per promuovere l’attrattività di Milano, in Brand Milano, a cura di S. Rolando, Franco Angeli, Milano 2008.

    abis mario, Progetto Midland. Il sistema sociale come risorsa dello sviluppo di Milano, in Dedalo maggio/giugno 2008.

    abravanel roger, Meritocrazia, Garzanti, Milano 2008.

    anderson chris, La coda lunga, Codice, 2007.

    armario diego, Cretini al potere, Castelvecchi, Roma 2008.

    arminio franco, Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia, Laterza, Bari 2008.

    bassetti remo, Contro il target, Bollati Boringhieri, Torino 2008.

    bauman zygmunt, Fiducia e paura nella città, Bruno Mondadori, Milano 2005.

    beck ulrich, I rischi della libertà. L’individuo nell’epoca della globalizzazione, il Mulino, Bologna 2000.

    bobbio norberto, Destra e sinistra: ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli, Roma 2004.

    buttaroni c. - terlizzi m., Nel labirinto elettorale, M&B Publishing, Milano 2008.

    cadeddu d. - sapelli g., Adriano Olivetti, lo spirito nell’impresa, Il Margine, Trento 2007.

    caprotti bernardo, Falce e carrello, Marsilio, Venezia 2007.

    carboni carlo, La società cinica, Laterza, Bari 2008.

    chiti-batelli andrea, Oltre il sistema rappresentativo?, Franco Angeli, Milano 2006.

    colarieti s. - guarino p., Introduzione al marketing politico, Luiss University Press, Roma 2005.

    de benedittis m. - magatti m., I nuovi ceti popolari, Feltrinelli, Milano 2006.

    fabris giampaolo, Societing. Il marketing nella società postmoderna, Egea, Milano 2008.

    ferrarotti franco, La società e l’utopia, Donzelli, Roma 2001a.

    ferrarotti franco, Un imprenditore di idee. Una testimonianza su Adriano Olivetti, Edizioni di Comunità, Torino 2001b.

    floris giovanni, Mal di merito: l’epidemia di raccomandazioni che paralizza l’Italia, Rizzoli, Milano 2007.

    friedman thomas l., Il mondo è piatto. Breve storia del ventunesimo secolo, Mondadori, Milano 2006.

    gallino luciano, L’impresa responsabile – Un’intervista su Adriano Olivetti (a cura di Paolo Ceri), Edizioni di Comunità, Torino 2001.

    gallino luciano, L’impresa irresponsabile, Einaudi, Torino 2005.

    itanes (aa.vv.), Sinistra e destra – Le radici psicologiche della differenza politica, il Mulino, Bologna 2006.

    itanes (aa.vv.), Il ritorno di Berlusconi, il Mulino, Bologna 2008.

    krugman paul, A Country Is Not a Company, Harvard Business Review, gennaio- febbraio 1996.

    maltese curzio, I padroni delle città, Feltrinelli, Milano 2007.

    mannheimer r. - natale p., Senza più sinistra, Il Sole 24 Ore, Milano 2008.

    maslow abraham h., Motivazione e personalità, Armando, Roma 1992.

    michels robert, La sociologia del partito politico nella democrazia moderna, il Mulino, Bologna 1966.

    michels robert, Potere e oligarchie – antologia 1900-1910, (a cura di Albertoni E. A.) Giuffrè editore, Milano 1989.

    musi aurelio, La stagione dei sindaci, Guida, Napoli 2004.

    ochetto valerio, Adriano Olivetti industriale e utopista, Cossavella, Ivrea 2000.

    olivetti adriano, Stato federale delle comunità, (a cura di Cadeddu D.) Franco Angeli, Milano 2004.

    olmo c. (a cura di), Costruire la città dell’uomo – Adriano Olivetti e l’urbanistica, Edizioni di Comunità, Torino 2001.

    rizzo s - stella g.a., La casta, Rizzoli, Milano 2007.

    rizzo s - stella g.a., La deriva, Rizzoli, Milano 2008.

    sciolla loredana, La sifda dei valori. Rispetto delle regole e rispetto dei diritti in Italia, il Mulino, Bologna 2004.

    sebastiani chiara, La politica delle città, il Mulino, Bologna 2007.

    shemin robert, Perché quel cretino è ricco e io no?, Rizzoli, Milano 2008.

    surowiecki james, The Wisdom of Crowds: Why the Many are Smarter Than the Few and how Collective Wisdom Shapes Business, Economies, Societies, and Nations, Doubleday, 2004.

    velardi claudio, L’anno che doveva cambiare l’Italia, Mondadori, Milano 2006.

    vitullo andrea, Leadership riflessive, Apogeo, Milano 2006.

    Weber max, La città, Donzelli, Roma 2003. Weber max, La politica come professione, Mondadori, Milano 2006.

    Westen drew, La mente politica, il Saggiatore, Milano 2008.

    Womack j.p. – jones d.t., Lean thinking. Come creare valore e bandire gli sprechi, Guerini e Associati, Milano 2000.

    Worldwatch institute (aa.vv.), State of the World 2007 – Il nostro futuro urbanizzato, Edizioni Ambiente, Milano 2007.

Politico? No, giornalista

On. Fabrizio Cicchitto, dipendente di azienda privata

On. Fabrizio Cicchitto, dipendente di azienda privata

Nell’Italia della Casta i politicanti (giusto per affidare a un vocabolo sprezzante la sintesi della più neutrale espressione politici di professione, che personalmente preferisco) sono quanto mai impopolari. Nel senso comune sono ritenuti anche molto numerosi. A torto o a ragione? A leggere le statistiche ufficiali di Camera e Senato sembrerebbe a torto.

Secondo queste fonti, infatti, tra i nostri parlamentari i politici di professione (funzionari di partito e assidui rappresentanti del popolo in assemblee elettive) sarebbero una sparuta minoranza: 39 deputati e 15 senatori. Vogliamo includere nel conteggio i sindacalisti (operazione non azzardata, vista la permeabilità dei partiti a questi compagni di strada)? E magari gli amministratori locali, che pure a qualche partito saranno legati? Anche così arriviamo appena all’8,9% dei deputati e al 14,6% dei senatori.

Le professioni più diffuse tra i nostri parlamentari sarebbero tutt’altre: dirigenti e imprenditori, per esempio, costituirebbero la categoria più numerosa, capace di includere quasi uno su quattro tra deputati e senatori. Poi avvocati, docenti, giornalisti… altro che contrapposizione tra “casta” e società civile: nelle aule parlamentari i partiti sembrerebbero affidarsi a signori e signore prestati alla politica da ben altri impegni e dotati di ben altre competenze.

Il ricercatore però, si sa, oltre ad essere curioso è scettico per metodo. Una questione epistemologica, insomma, mica di preconcetta diffidenza. Così sono andato a verificare sotto quale professione sono rubricate alcune vecchie conoscenze della politica italiana. Massimo D’Alema (già Presidente del Consiglio dei Ministri, ministro degli Esteri, segretario e presidente di un paio dei partiti che hanno traghettato il PCI nel PD) per esempio: giornalista. Ah. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del PdL, già socialista: dipendente di azienda privata (l’informazione è autentica, vietato fare ironia). Luca Volonté, giovane democristiano e poi ex giovane UDC: libero professionista. Dario Franceschini, segretario a tempo determinato del PD: avvocato. PierFerdinando Casini, leader dell’UDC: dirigente (di che cosa?). Stranamente per il ministro Maria Rosaria Carfagna alias Mara non è indicata la professione. Boh. Il senatore Roberto Calderoli, ministro per le Riforme e braccio destro dell’altro Senatùr padano alla guida della Lega Nord: chirurgo maxillo-facciale. Gianfranco Fini, universalmente riconosciuto come il politico che gode della stima bipartisan della maggior parte degli italiani, delfino di Almirante e creatore di Alleanza Nazionale, forza di governo confluita nel PDL, già ministro della Repubblica e attualmente presidente della Camera dei Deputati: un altro giornalista.

Ma se tutti questi protagonisti della vita politica italiana sono riluttanti a segnalarsi come “politici”, perché dovrebbero i loro concittadini appassionarsi alla politica?

Una Risposta

  1. Per la Carfagna forse cercano un eufemismo nuovo…

    Fuor di battuta. Ma tu sei sicuro che l’idea stessa che sta dietro alla nozione di “Casta” non sia sbagliata? Forse i dirigenti politici (ricordati il vecchio detto sul “comitato d’affari”) sono solo il prodotto della società civile (nel senso etimologico del termine) che li esprime.

Lascia un commento